Tradizione e sorprese di Marco Benincà

Di certo la posizione nella valle non è tra quelle più panoramiche e idilliache, ma l’ambiete è accogliente e la proprietaria è molto simpatica, le piace intrattenere gli ospiti con quattro chiacchere, ma sempre con discrezione. La cena è stata tutta all’insegna della tradizione, ma sempre con quel qualcosa in più che rende unici i piatti, come la corbonara con apsaragi o i tagliolini neri con la trota. Il baccalà alla vicentina è allo stato dell’arte. La vera sorpresa però è stata il dessert: sorbetto di lamponi sopra a una salsa feddra di peperone giallo… sembra un piatto improbabile, ma i due sapori legano alla perfezione dando un risultato finale esaltante. Assolutamente da segnalare. Ultima cosa siamo andati di giovedì per il pasto tradizionale ma c’era anche la serata delle tigelle con salse, formaggi e affettati… da lontano sembrava buonissimo

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2 Comments to “Tradizione e sorprese di Marco Benincà”

  1. Brunoz ha detto:

    Ristorante che abbina la tradizione alla fantasia, nella ricerca di sapori antichi partendo da materie prime ricercate, che, attraverso le mani sapienti di Agostino, si trasformano in leccornie. Il tutto condito da un ambiente amichevole sapientemente organizzato dalla brava Serenella. Da provare!

  2. Brunoz ha detto:

    Ristorante che abbina la tradizione alla fantasia, nella ricerca di sapori antichi partendo da materie prime ricercate, che, attraverso le mani sapienti di Agostino, si trasformano in leccornie. Il tutto condito da un ambiente amichevole sapientemente organizzato dalla brava Serenella. Da provare!

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